17 maggio 2007
Il concorso non vale, tutto da rifare: la rabbia dei novelli 007 del Fisco contro le Entrate (clicca qui)
di Nicoletta Cottone
Lauree cum laude, specializzazioni e tanta voglia di avere un lavoro, sia pur precario: dovevano diventare i novelli 007 del Fisco italiano, idonei alla selezione pubblica per l'assunzione con contratto di formazione e lavoro di 1.500 funzionari dell'Agenzia delle entrate, bandita nel 2005 e conclusa nel giugno 2006, ma si sono ritrovati con l'amaro in bocca per la scelta dell'Agenzia di reclutare 500 nuovi segugi tramite una nuova selezione. Questo nonostante le graduatorie fossero valide fino alla fine del 2007 e la Finanziaria per il 2007 abbia prorogato la validità di queste liste al 31 dicembre 2008. Si ritengono «i migliori», quelli che i vertici dell'Agenzia delle entrate cercano per stanare gli evasori, aprire un varco nell'economia sommersa. «Le graduatorie - spiega Antonello De Vito, torinese, idoneo nella graduatoria del Piemonte - fanno la differenza fra l'assunzione e l'idoneità anche per una manciata di centesimi di punto. C'è gente che in altre Regioni è stata assunta con un punteggio inferiore al mio». Per esempio, l'ultimo degli assunti in Lombardia ha la votazione di 47,23, 49,82 nel Lazio, mentre l'ultima della Toscana è a quota 50,42 e in Emilia Romagna 50,69. C'è chi si sente vittima di una selezione a cavallo fra due Legislature.E il tempo è tiranno, visto che viene automaticamente eliminato dalle liste chi compie i 32 anni. «Ci sono graduatorie che durano una vita - dice Rosanna Lovero, napoletana, idonea nella graduatoria del Veneto, laureata con 110 e lode in Giurisprudenza e specializzata in Professioni legali - perchè la nostra non dura nemmeno i 18 mesi di rito?».
Raffica di interrogazioni in Parlamento. La vicenda della nuova selezione di 500 funzionari lanciata dalle Entrate quando ci sono ancora graduatorie valide fino alla fine del 2008 sta interessando politici di tutto l'arco costituzionale, da Oliviero Diliberto (Comunisti italiani), passando attraverso i senatori Giorgio Benvenuto (Ulivo), Maurizio Eufemi (Udc), Giovanni Russo Spena (Rifondazione comunista), Salvatore Bonadonna (Rifondazione comunista) e Oreste Tofani (An). Tanto che la materia del contendere ha dato vita a 18 interrogazioni parlamentari, due mozioni e una serie di audizioni in Parlamento dei rappresentanti del Co.i.ae (Comitato idonei Agenzia entrate), comitato che raccoglie giovani dalla Valle d'Aosta alla Sicilia e ha impugnato il nuovo bando delle Entrate. Tutti rigorosamente under 32, visto che la selezione prevedeva l'assunzione per 24 mesi con contratti di formazione e lavoro. I membri della commissione Finanze del Senato hanno firmato una mozione pubblicata il 17 maggio 2008 che chiede al Governo di risolvere la situazione prospettando due ipotesi: o lo scorrimento delle graduatorie per potenziare l'Agenzia delle entrate o l'assunzione in altre amministrazioni pubbliche, dalle altre agenzie fiscali (Dogane, Demanio e Territorio) o all'Inail. In particolare sembra che all'Agenzia delle Dogane, per la forte carenza di organico, potrebbero essere sistemati subito almeno 300 giovani.Fra le motivazioni dell'Agenzia per il varo del nuovo concorso il fatto di trovare i migliori, di offrire ai neolaureati la stessa possibilità di mettersi in gioco, di risolvere l'annoso problema del potenziamento degli uffici delle Regioni del Nord, di evitare la richiesta di trasferimento al Sud di chi vince il concorso al Nord incentivando le domande dei residenti nella Regione. I giovani disoccupati in lista d'attesa, che stanno per impugnare il nuovo bando al Tar, considerano la scelta dell'Agenzia di bandire una nuova selezione inaccettabile, anche nell'ottica del taglio delle spese nella Pubblica amministrazione. « È paradossale - dice Giuseppe Gallo, siciliano, presidente del Co.i.ae., idoneo nella graduatoria della Lombardia, laureato in Economia e commercio con 110/110 - che da una parte il Governo emani una Finanziaria per privilegiare la lotta all'evasione fiscale, la piena occupazione e il contenimento della spesa pubblica e dall'altra l'Amministrazione fiscale pensi a indire un nuovo concorso invece di assumere giovani idonei che hanno superato le prove selettive, con scarti di voto minimi rispetto ai neo assunti».
Il nuovo concorso costa oltre 775mila euro. Polemiche anche sui costi che l'amministrazione finanziaria ha deciso di affrontare. «Un'analisi costi benefici - sottolinea Francesco Amato, salernitano, laureato in Economia e commercio, idoneo nella graduatoria umbra - quantificata dalla stessa Agenzia delle entrate, prova che la spesa per l'espletamento del nuovo concorso è quantificabile in 1.550 euro per ciascuno dei posti da coprire, che confrontato con i 2,80 euro che servono per inviare una raccomandata a un candidato idoneo, rendono il paragone economico inaccettabile, visto che l'operato della Pubblica amministrazione deve essere improntato a criteri di economicità». La spesa, solo indicativa, sarebbe, dunque, di circa 775mila euro. Un conto che sembra destinato ad aumentare, visto che per 500 posti in tutta Italia sono arrivate decine di migliaia di domande e che ci vorrà almeno un anno per avere in pista contro gli evasori i novelli 007 del Fisco.
Benvenuto: «C'è danno erariale». Sui costi del nuovo concorso esposti dall'Agenzia delle entrate si è alzata forte la voce del senatore Giorgio Benvenuto, presidente della commissione Finanze del Senato, che ha profilato l'ipotesi di danno erariale per lo spreco di risorse che comporta una nuova selezione e per la minore efficienza legata al mantenere gli organici vuoti per la durata della nuova selezione. danno erariale denunciato anche dai membri della Commissione Finanze del Senato con la mozione del 17 maggio 2007. «Si potrebbe risparmiare - dice Benvenuto - con un semplice scorrimento delle gradatorie». Benvenuto, inoltre, ha ribadito in commissione che nella migliore delle ipotesi, oltre al ritardo nella copertura dei posti determinato dai tempi della selezione, è necessario «indicare anche il costo, sia politico che economico, della mancata possibilità di svolgere un'efficace azione di contrasto all'evasione fiscale». Per Benvenuto, però, la partita non è chiusa. «È un patrimonio professionale che non deve essere sprecato - sottolinea Benvenuto - e che può dare notevoli vantaggi allo Stato accelerando il completamento degli organici». Le organizzazioni sindacali, intanto, come spiega Roberto Cefalo, coordinatore generale della Uil-Agenzie fiscali, hanno denunciato il mancato rispetto della procedura che prevede obblighi di concertazione con le organizzazioni sindacali in merito alla decisione di indire nuovi concorsi.
Si punta a scegliere ogni anno i migliori sul mercato. Il viceministro Vincenzo Visco nel corso dell'audizione del 15 maggio 2007 dinanzi alla commissione Finanze del Senato ha difeso la decisione dell'Agenzia di bandire il nuovo concorso, sottolineando l'autonomia gestionale delle Entrate e spiegando che «bisognerebbe fare un concorso ogni anno per scegliere i migliori sul mercato», ricordando che «ogni giovane funzionario assunto produce 10 volte ciò che costa» e che «c'é spazio per più assunzioni di qualità anche nel contesto di un contenimento dei costi». Per contrastare le frodi sempre più sofisticate, ha detto il viceministro, è necessario un «personale di assoluta eccellenza». Accanto a questo l'annoso problema dello squilibrio di personale che c'è fra Nord e Sud. «In Lombardia - sottolinea il viceministro - ci sono 4.400 dipendenti delle agenzie contro i 3mila della Campania, ma i soggetti fiscalmente rilevanti, cioè che hanno più di 25 milioni di euro di fatturato, sono in gran parte in Lombardia perciò, visto che quando vincono i concorsi giovani del Sud poi chiedono di tornare nelle terre di origine, la sproporzione di oggi é molto preoccupante».
Troppi ragazzi del Sud nelle graduatorie. Uno dei paletti allo scorrimento delle graduatorie, dunque, sembra proprio il fatto che nella lista degli idonei della Lombardia ci siano troppi ragazzi del Sud. Fatto logico se si considera la mappa della disoccupazione del Belpaese. Problema annoso che ha spinto le Entrate a scegliere sempre più la strada dei concorsi regionali, con iniziative di comunicazione ad hoc per spingere i residenti a partecipare alle selezioni. «La residenza nella Regione - sottolinea Chiara Bersanti, laureata in Giurisprudenza, residente a La Spezia e idonea nella graduatoria della Liguria - non è un requisito richiesto dai concorsi perché sarebbe fuorilegge». Ivana Amato, laurea con 110 e lode in Economia e commercio, cultore della materia in Diritto commerciale all'Università di Salerno, campana, anche lei nella lista degli idonei alla selezione della Regione Umbria, è arrabbiata. «Hanno sostenuto - dice Ivana - che il nuovo concorso serve per coprire le esigenze di personale al Nord, causato da richieste di trasferimento verso il Sud. È una ragione inaccettabile, visto che il nostro concorso prevede un obbligo di permanenza nella Regione di ben 7 anni: difficilmente poi si torna al Sud». Scartabellando il bando del 2005, infatti, il punto 12.3 chiarisce che il personale con contratto di formazione e lavoro «è tenuto a permanere nella Regione di assegnazione per il periodo di durata del contratto. In caso di trasformazione del contratto in rapporto a tempo indeterminato, il vincolo di permanenza è di cinque anni. Nei periodi suddetti è esclusa anche la possibilità di comando o di distacco presso sedi con dotazioni organiche complete nell'area di appartenenza». Ma il nuovo concorso è stato bandito e l'unico premio, per ora, è la clausola che concede un punteggio aggiuntivo (ma non quantificato) agli idonei che partecipano al nuovo concorso. Una magra consolazione per chi sognava di essere a un passo dall'ingresso nel mondo del lavoro.