COMMISSIONE VI FINANZE
Resoconto stenografico
AUDIZIONE
Seduta di mercoledì 18 aprile 2007
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO DEL MESE
Resoconto stenografico
AUDIZIONE
Seduta di mercoledì 18 aprile 2007
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO DEL MESE
Audizione del Direttore dell'Agenzia delle entrate, Massimo Romano, sulle problematiche relative all'operatività dell'Agenzia.
Si riporta una sintesi dell'audizione in oggetto con particolare riferimento alla questione degli Idonei Agenzia Entrate.
................................................(omissis)........................................................
Vi abbiamo distribuito, insieme al documento base - credendo di fare cosa utile trattandosi di un tema salito agli onori della cronaca e all'attenzione del Parlamento nei giorni scorsi - un breve appunto sulla tematica del reclutamento dei funzionari.
PRESIDENTE. Il tema è stato già oggetto d'interrogazione e il Governo ha risposto.
PRESIDENTE. Il tema è stato già oggetto d'interrogazione e il Governo ha risposto.
MASSIMO ROMANO, Direttore dell'Agenzia delle entrate. Non possiamo rispondere. Abbiamo cercato di sintetizzare nel documento quello che era il nostro punto di vista.
PRESIDENTE. Parlo della famosa questione dello svolgimento della graduatoria e della necessità di revocarla.
PRESIDENTE. A questo mi riferivo. Ringrazio il dottor Romano per la sua relazione introduttiva E do la parola ai deputati che intendano porre quesiti e chiedere delucidazioni.
ANTONIO PEPE. Vorrei ringraziare il dottor Romano - a cui rivolgo gli auguri di buon lavoro - e tutto lo staff dell'Agenzia delle entrare. Desidero ora porre una domanda e formulare un invito su un tema specifico. La domanda, a cui in parte il direttore ha già risposto, riguarda l'aspettativa di tutti quei giovani che hanno partecipato, nel 2006, al concorso inserito nel «progetto Iride». Lei sostiene, dottore, nell'appunto che ci ha consegnato, che rientra nella discrezionalità dell'amministrazione finanziaria decidere se fare un nuovo concorso o meno. Posso essere d'accordo su questa affermazione, così come sono d'accordo sul fatto che occorrono funzionari di alta potenzialità nell'amministrazione finanziaria. Ricordo a me stesso, però, che nel vecchio concorso vi erano addirittura soggetti idonei (non vincitori di concorso) che hanno sicuramente le potenzialità per essere ottimi funzionari dell'amministrazione dello Stato avendo conseguito punteggi superiori rispetto a soggetti di altre regioni, risultati poi vincitori del concorso. A mio avviso, bandendo un nuovo concorso, facciamo venir meno le aspettative di questi giovani, facciamo sicuramente crescere i costi e i tempi e, soprattutto, non superiamo il problema dell'occupazione dei giovani del sud che si ricollega alla questione del potenziamento dell'ufficio delle regioni del nord, che viene affrontata nel documento che ha predisposto per questa audizione. Oggi tanti giovani del sud lavorano al nord e vorrebbero ritornare al sud. Facendo ulteriori concorsi non rischiamo di avere più gente del nord che vi partecipa? Pubblicizzando questi concorsi noi faremo partecipare più giovani laureati del nord. Il vero problema è che al sud, a differenza di quanto avviene nel nord del paese, mancano i posti di lavoro. Altrimenti non avremmo una partecipazione così elevata ai concorsi notarili, in magistratura, nei vari ministeri e in tutta pubblica amministrazione da parte dei giovani del sud. C'è una carenza di posti di lavoro che fa spostare i giovani al nord. Bisogna risolvere questo problema con una maggiore mobilità. In proposito non so quale sia la posizione dell'Agenzia. I ragazzi del sud che vivono e lavorano al nord svolgono le proprie attività con poca serenità e questo incide anche sull'efficacia del lavoro. Che speranze diamo agli idonei del vecchio concorso inserito nel «progetto Iride»?........................................
MAURIZIO LEO. .................................
Un ulteriore tema è stato già trattato dal mio collega, onorevole Pepe, le cui considerazioni condivido pienamente. Capisco le necessità e le esigenze dell'Agenzia delle entrate, ma cerchiamo di immedesimarci anche nei giovani che vedono deluse le loro legittime aspettative, dopo aver partecipato ad un concorso e non essere riusciti a rientrare nel numero dei vincitori, molto spesso, per poche frazioni di centesimo. Bisognerebbe trovare una soluzione per questi giovani, considerato che hanno bene operato e stanno continuando a farlo presso gli uffici. Parlo di idonei che hanno partecipato al concorso e già provengono da una selezione, delle cui aspettative dobbiamo tener conto.
FRANCESCO TOLOTTI. Vorrei affrontare quattro brevi punti. Il primo - già ampiamente trattato - riguarda la questione degli idonei. A mio parere, tale questione ha una consistenza intrinseca non soltanto per le aspettative soggettive, che in qualche modo rischiano di essere deluse. Ho letto nell'appunto, ad esempio, che in occasione del prossimo concorso ci sarà un riconoscimento per chi è risultato idoneo nell'ultimo espletato. Ma la questione ha una consistenza, da un punto di vista logistico-organizzativo, sul versante dell'amministrazione: è vero che ci sono alcune centinaia di posti da coprire, ma mi sembra che siano concentrati soprattutto in alcuni ambiti e che ci sia il rischio che si indìcano concorsi, con i costi che questo comporta per alcune regioni e per alcune realtà, per coprire posti che si possono contare quasi sulle dita di una mano. Non so se questa situazione, oggettivamente, risponda a quei criteri di economicità e di opportunità richiamati dall'appunto che ho letto (tra l'altro molto velocemente e, quindi, se ho frainteso, me ne scuso). ......................................
ANTONIO BORGHESI. Vorrei fare solo un'annotazione brevissima sulla vicenda del concorso, in quanto sono stato uno degli autori dell'interrogazione a risposta immediata svolta in Commissione dieci giorni fa. L'appunto che oggi ci avete messo a disposizione ci fornisce maggiori elementi di valutazione rispetto alla risposta che ci era stata data dieci giorni fa,tuttavia, questa vicenda francamente mi convince poco. Infatti, la legge finanziaria mirava a rendere la lotta all'evasione più concreta, più efficace e più rapida ed era a disposizione uno strumento che permetteva di raggiungere tale scopo. Di fronte a questa necessità non si comprende il motivo, del rinvio, che verrebbe giustificato dal fatto che in questo modo ci sarebbero 50 mila persone in più tra le quali attuare la selezione. Se avessimo aspettato un anno, invece di 50 mila sarebbero state 70 mila (quindi, ancora meglio) e, nel frattempo, si sarebbe potuto dare applicazione immediata alle assunzioni. Poiché c'è veramente un numero nutrito di soggetti che hanno ricevuto un punteggio molto vicino rispetto agli ultimi che sono stati assunti, non si comprende per quale motivo, stabilendo il limite del punteggio al di sotto del quale non si deve scendere, quelli che erano in prossimità non siano stati immediatamente assunti, rendendo possibile l'attuazione di quella lotta all'evasione, che il Governo e questa maggioranza avevano deciso di portare avanti attraverso lo strumento della legge finanziaria.
IDA D'IPPOLITO VITALE. Esprimo un apprezzamento sincero, non retorico, alla relazione del dottor Romano, che appare di facile lettura ed estremamente minuziosa. Tuttavia, con grande onestà intellettuale, sottolineo che per adeguate considerazioni sul punto, sarebbe necessario un più approfondito esame. Coglierò alcuni spunti dalla relazione. Concludo non sottraendomi all'obbligo - che sento di avere come parlamentare del sud, oltre che come parlamentare nazionale - di soffermare la mia attenzione sulla questione già posta dai colleghi che mi hanno preceduto. Non voglio soffermarmi sulle potenziali critiche, che potrei esprimere, rispetto alle ragioni che hanno determinato la scelta dell'Agenzia, in ordine all'indizione del nuovo concorso, «in danno» della famosa graduatoria degli idonei. In sintesi, la risposta che ci avete fornito è che è stata esercitata una vostra discrezionalità. La domanda che vi rivolgo è la seguente: non vi pare che questa candida affermazione - contenuta addirittura nella risposta del Governo (quindi ufficiale), oltre che dell'Agenzia delle entrate - di una carenza nelle regioni del nord di personale idoneo, perché non partecipante alla selezione attraverso i concorsi indetti, finisca per rappresentare una violazione, in punto di diritto, di un principio costituzionale (articolo 3) circa le pari opportunità da offrire a tutti coloro che intendano partecipare? Sostanzialmente, l'affermazione che la maggior parte degli idonei, contenuti nella graduatoria, appartengono a regioni del sud e non del nord - è una delle ragioni addotte, ad esempio, dal Governo - rischia di diventare (al di là della volontà che ritengo, già in punto di principio, estranea sia all'Agenzia che al Governo) una pericolosa discriminazione. Tale discriminazione, di fatto, prendendo spunto da una probabile mobilità di eventuali assunti (del sud o del nord), rischia di alimentare una cultura della differenza e della separatezza. I giovani preparati del sud (che certamente, in termini di competenza e professionalità, non hanno niente da invidiare agli altri giovani intraprendenti del nord) si spostano nel nord d'Italia per carenze organiche e strutturali di lavoro, nelle regioni di riferimento. Nessuno si allontana volentieri dalla propria terra per andare altrove. È stato opportunamente osservato dal collega Pepe che al nord vi è un'offerta di lavoro che, probabilmente, scoraggia la partecipazione al concorso pubblico, che offre risorse e prospettive limitate. Di contro, le strade della libera competizione e del libero mercato consentono migliori gratificazioni a chiunque abbia l'opportunità di poterle percorrere.
MASSIMO ROMANO, Direttore dell'Agenzia delle entrate. Cercherò di sintetizzare. Innanzitutto proverò a rispondere sul problema dei concorsi, mentre riguardo alle altre questioni vi farò avere delle risposte più specifiche. Quanto al problema del reclutamento dei 500 nuovi funzionari credo che vi sia stato, probabilmente, da parte nostra, un difetto di comunicazione. Ci troviamo di fronte alla realtà di un'amministrazione che sta cambiando. Da quando esiste l'Agenzia, sono stati assunti 4000 nuovi funzionari e sono andati via in 7000. Tutti i nuovi assunti sono funzionari di elevata professionalità - in termini di potenzialità, perché parliamo di giovani -, che sono stati assunti con forme di tirocinio e con varie modalità, che comportavano tutte un'attenta osservazione. Si è fatto ricorso a buone procedure selettive, che richiedevano però anche una precisa valutazione a valle. Questo è un dato oggettivo che trova riscontro un po' in tutte le realtà territoriali dove sono stati inseriti questi giovani. Abbiamo, come già ricordato, una situazione territoriale molto differenziata, tant'è che gran parte di questi reclutamenti sono stati concentrati nelle regioni centro-settentrionali. Non potrebbe esserci - e sarebbe folle pensarlo - alcuna discriminazione di ordine territoriale. Noi crediamo - e l'esperienza ce lo ha confermato - che vi sia un'attenzione storica dei giovani del sud all'impiego pubblico e una disattenzione cronica nel nord. Basta considerare che le edicole al sud sono tappezzate di giornali di concorsi, mentre al nord ne sono pressoché sguarnite. Nella precedente selezione, in particolare il Veneto ha svolto un'importante funzione di stimolo, raggiungendo una percentuale di vincitori di concorso pari al 54 per cento dei residenti nella regione, che è assolutamente simmetrica ai partecipanti. Dunque non c'è stata alcuna discriminazione - e non avrebbe potuto essere che così - nei confronti della provenienza o della residenza dei soggetti. Riteniamo che questa sia la strada, nel senso che non possiamo perseguire quel disegno di amministrazione moderna, efficiente, in grado di rispondere ai bisogni della collettività, con un tasso di residenti nella regione che, come sarebbe accaduto con il meccanismo degli idonei nella regione Lombardia, si sarebbe attestato al 15 per cento. Avremmo assunto soltanto il 15 per cento di residenti nella regione,impedendo anche la possibilità di un ricambio (sappiamo, infatti, che anche tra gli attuali funzionari in servizio molti aspirano al trasferimento al sud). Se continuassimo a perpetuare questo modello organizzativo, ci troveremmo senza una via d'uscita. Crediamo che la strada sia quella di operare un miglior reclutamento territoriale, una più attenta sensibilizzazione delle varie realtà, cercando comunque - ed è questa la parola d'ordine - di selezionare i migliori. La lotta all'evasione fiscale non si può fare con chiunque: devo essere molto franco, altrimenti direi delle cose che non penso. Per la lotta all'evasione fiscale occorre personale di eccellenza. Oggi la complessità del sistema e delle indagini, la delicatezza delle situazioni che si devono governare nel campo del controllo fiscale - ma direi in generale nel campo della fiscalità - sono tali da richiedere il meglio che il mercato del lavoro offre in quel determinato momento. Lo spirito che ha guidato la nostra scelta è stato assolutamente questo. Ricordiamoci che con l'assunzione di una persona facciamo un investimento quarantennale: quella persona, al 90 per cento, rimarrà in servizio per quarant'anni. Non stiamo facendo, quindi, un investimento a breve termine, che si esaurisce con un breve periodo presso l'amministrazione pubblica. Questo è lo sforzo che abbiamo compiuto, pur rendendoci conto delle difficoltà e delle delusioni che questa decisione comporta nei confronti di chi aveva conseguito l'idoneità. Per estrema franchezza, devo anche dire - lo abbiamo ricordato incidentalmente nella relazione - che, oltre al punteggio complessivo del concorso, vi è anche un punteggio assegnato in seguito al colloquio, che è la parte più qualificata della selezione. I giovani sono abituati ai meccanismi a risposta multipla, a blocco chiuso, perché su di essi in molti casi costruiscono la loro esperienza universitaria. Il differenziale nel punteggio riportato al colloquio, che spesso è notevole, denota una diversità di esperienze, di formazione e di attitudini. Ovviamente esprimo giudizi non assoluti sulle persone, ma di tipo statistico. Concludo qui il mio intervento, riservandomi di inviare risposte scritte alle altre questioni sollevate.
PRESIDENTE. Sta bene. Ringrazio gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.
6 commenti:
Bravo Romano, scegli i migliori e soprattutto del nord!
Che dire è una delusione leggere quello che sta accadendo.
Quello che dice Romano è un controsenso... a parte la evidente discriminazione, è forse colpa dei ragazzi del sud se al concorso praticamente erano pochissimi del nord? I ragazzi del nord probabilmente hanno altre ambizioni... io personalmente in Veneto ho visto che il 70-80% erano del sud... e allora che lo dicessero chiaramente e si facessero il concorso per i fatti loro.
Io non mi diverto mica a spendere tempo e soldi per poi sentirmi dire queste sciocchezze.
Pensano di prenderci in giro, perchè loro stessi sanno benissimo che anche in questo nuovo concorso parteciperanno i ragazzi del sud e pochissimi del nord...che vergogna!
Ragazzi con questo Comitato mi son reso conto che significa fare politica.........solo parole.......dire sempre si.........e i fatti?
Posso sbagliarmi, ma ad oggi la penso così
Ragazzi, diamoci da fare!! Non possiamo farci prendere in giro in questa maniera. La AE sta andando contro la legge. Dobbiamo far sentire la nostra voce su più fronti. Non è possibile che i mass media a livello nazionale non ci consideri. Tutti insieme dobbiamo martellare per fare conoscere la nostra situazione a più persone. Insieme possiamo farcela.
Ma è giusto che chi, come me, ha conseguito per ben due volte l'idoneità nei concorsi AE, dopo aver studiato per più di due anni e investito tempo e denaro in questa direzione, non più partecipare alla nuova procedura concorsuale perchè ha compiuto 32 anni?
MHAAAAAAAAAAAA
Posta un commento