giovedì 5 aprile 2007

Risposta alle Interrogazioni parlamentari-Camera dei Depuati

Interrogazioni n. 5-00914 Borghesi, n. 5-00916 Mungo e n. 5-00918 D'Ippolito Vitale: Utilizzo della graduatoria degli idonei in un concorso bandito da parte dell'Agenzia delle entrate.

TESTO DELLA RISPOSTA


Si risponde congiuntamente ai question time dell'Onorevole Borghesi, dell'Onorevole Mungo e dell'Onorevole D'Ippolito Vitale, in quanto involgono una problematica di analogo contenuto, concernente le graduatorie del concorso pubblico per l'assunzione, con contratto di formazione e lavoro, di 1.500 funzionari, per la terza area funzionale, fascia retributiva F1, per attività amministrativo-tributaria (progetto Iride). Gli Onorevoli interroganti chiedono di conoscere se l'Agenzia delle entrate, anziché indire un nuovo concorso per assumere personale, destinato a potenziare l'attività di contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale, come previsto dalla legge finanziaria per il 2007 (articolo 1, comma 530, della legge 27 dicembre 2006, n. 296), proceda allo scorrimento delle graduatorie di detto concorso al fine di assumere gli idonei. Al riguardo, l'Agenzia delle entrate ha preliminarmente fatto presente che, in merito all'assunzione di personale, le pubbliche amministrazioni non sono obbligate a procedere allo scorrimento di una graduatoria concorsuale ancora efficace, ma, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, possono decidere di bandire un nuovo concorso. In altri termini, per chi non sia risultato vincitore di una procedura concorsuale, non sussiste il diritto all'assunzione presso un ufficio pubblico. Conformemente alla giurisprudenza costante del giudice amministrativo (Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 12 settembre 2006, n. 5320 e Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 10 gennaio 2007, n. 53), la regola ordinaria per l'accesso al pubblico impiego è quella di risultare vincitori in un concorso, mentre l'eccezione è costituita dallo scorrimento delle graduatorie concorsuali. Nel caso di specie, l'Agenzia ha precisato, infatti, che esistono ragioni di opportunità, di equità e di convenienza costi-benefici che indicano come l'eventuale decisione di bandire un nuovo concorso configurerebbe un corretto esercizio del potere discrezionale rimesso all'Amministrazione. Con l'indizione di un nuovo concorso si amplierebbe notevolmente la platea dei potenziali candidati, dal momento che, rispetto a quando è stato bandito il precedente concorso (ottobre 2005), oltre 50.000 persone - di cui circa 30.000 con laurea del vecchio ordinamento - hanno acquisito diplomi di laurea attinenti alle materie oggetto del concorso da bandire. Tale ampliamento garantirebbe, di per sé, una migliore selezione. Peraltro, l'obiettivo di potenziare l'azione di contrasto all'evasione si persegue anche con riguardo alla qualità dei neo assunti. La nuova procedura concorsuale, in linea con i risultati delle precedenti, introdurrà nell'Agenzia 500 giovani funzionari di elevate qualità professionali. Procedere, quindi, ad un ipotetico scorrimento della graduatoria degli idonei della procedura concorsuale in questione, si tratterebbe, a parere dell'Agenzia delle entrate, di uno scorrimento non di minima entità - legato ad eventuali dimissioni di qualche vincitore -, ma di un elevato
contingente di nuove assunzioni (appunto 500) che, in buona sostanza, comporterebbe di fatto un considerevole abbassamento del limite del punteggio minimo per essere dichiarato vincitore. Inoltre, così come ai giovani partecipanti alla precedente procedura è stata offerta l'opportunità di concorrere e vincere il concorso, sembrerebbe quanto mai equo offrire la stessa chance anche ai numerosi giovani che si sono, nel frattempo, laureati. Gli idonei della precedente procedura concorsuale (purchè non abbiano compiuto 32 anni) potranno partecipare nuovamente, a parità di condizioni, con gli altri candidati. L'Agenzia ha fatto, comunque, presente che la Commissione appositamente costituita per il prossimo concorso, possa tener conto, durante il colloquio, del conseguimento dell'idoneità conseguita in precedenti concorsi espletati, dalla stessa Agenzia. Infine, per quanto riguarda l'aspetto relativo all'onere finanziario, l'Agenzia delle entrate ritiene che vi sia maggiore convenienza; in un'ottica comparata di costi-benefici, nell'indizione di un nuovo concorso piuttosto che nello scorrimento delle graduatorie degli idonei. A fronte, infatti, della spesa per, l'espletamento del nuovo concorso, quantificabile, all'incirca, nella misura di 1.500 euro per ognuno dei 500 posti da coprire, devono essere considerati i costi del periodo formativo, d'ingresso, pari a circa 4.500 euro per ciascun candidato, ed il costo della retribuzione del funzionario assunto, che assommerà, per tutto il periodo della sua carriera (presumibilmente di 40 anni), a circa 1.900.000 euro. Per oneri così elevati, la spesa pro capite, relativamente piccola, per l'assunzione di un funzionario con un nuovo concorso può considerarsi un investimento ragionevole, in quanto offrirebbe una garanzia più elevata di poter meglio selezionare persone destinate presumibilmente a restare a lungo negli uffici dell'Agenzia. Sulla base delle predette considerazioni, pertanto, l'Agenzia delle entrate ritiene di bandire un nuovo concorso per le assunzioni di personale da effettuare nel 2007. Peraltro, altre amministrazioni pubbliche potranno comunque attingere alle graduatorie degli idonei dei concorsi già espletati dalla stessa Agenzia, ai sensi dell'articolo 9 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI aggiunge inoltre che una strategia efficace di contrasto all'evasione fiscale deve avere come obiettivo prioritario quello di potenziare l'organico degli uffici delle regioni del nord, le quali, mentre, da un lato, sono quelle più importanti, in quanto vi si concentra la maggior parte del reddito prodotto e dunque del potenziale gettito fiscale, dall'altro sono tradizionalmente quelle più sguarnite di personale. In tale contesto, al fine di rendere quanto più stabile possibile il rafforzamento di quegli uffici è necessario riequilibrare almeno in parte la composizione del personale che opera in quelle sedi, poiché è evidente che se la quasi totalità dei neoassunti continuasse ad avere provenienza esclusiva da regioni meridionali, si perpetuerebbero fenomeni massicci di sradicamento territoriale, con numerose, e talora anche gravi, situazioni di disagio personale e familiare, che non giovano certo alla prestazione lavorativa e quindi alla funzionalità operativa degli uffici, mettendo fatalmente in moto - come ben noto - richieste pressanti di mobilità nord-sud di assai difficile gestione per tutte le parti interessate, anche per i pesanti costi di influenza che recano con sé. A tale riguardo cita l'esempio della Lombardia - che è la regione più critica sotto questo aspetto - ove si concentra circa il 25 per cento della produzione della ricchezza nazionale (e di conseguenza del relativo gettito d'imposta), mentre l'organico degli uffici dell'Agenzia in quella regione costituisce solo il 12 per cento di quello nazionale. Per colmare durevolmente tale differenzaoccorre intervenire a partire dalla procedura di reclutamento del personale, che deve essere opportunamente pubblicizzata affinché vi partecipino il più possibile candidati residenti nella regione, assumendo analoghe iniziative anche per le altre regioni del nord per le quali viene indetta la singola procedura concorsuale. A questo proposito rileva come solo il 14 per cento degli idonei nella graduatoria della Lombardia abbia la residenza in tale regione.

Antonio BORGHESI (IdV) si dichiara insoddisfatto della risposta, evidenziando in primo luogo come il costo di 750.000 euro per lo svolgimento di una nuova procedura concorsuale risulti evidentemente piuttosto notevole. Sotto un altro profilo evidenzia come la differenza, in termini di punteggio, tra i candidati idonei e quelli vincitori risulti assai esigua, e come la stessa graduatoria del concorso sia stata pubblicata da ormai circa un anno. Rammenta infine come nel 2000, in occasione di un concorso bandito dalla medesima amministrazione per un'altra figura professionale, si assunse un orientamento radicalmente opposto, decidendo di attingere largamente alla graduatoria degli idonei.

Donatella MUNGO (RC-SE) si dichiara anch'essa non soddisfatta della risposta, concordando sostanzialmente con le considerazione espresse dal deputato Borghesi. In merito alle considerazioni addotte dal Sottosegretario, rileva come l'esigenza di evitare discriminazioni nei confronti di quei soggetti che, successivamente alla pubblicazione della graduatoria, hanno conseguito i titoli di studio necessari per la partecipazione alle procedure di selezione, potrebbe essere facilmente realizzata stabilendo che il nuovo concorso previsto dall'Agenzia delle entrate abbia luogo in termini relativamente brevi, ad esempio entro un anno, attingendo nel frattempo alla graduatoria degli idonei del concorso precedente. Condivide quindi la necessità, segnalata dal rappresentante del Governo, di favorire il radicamento territoriale, in particolare nelle regioni settentrionali, del personale assunto nei ranghi dell'amministrazione finanziaria, ma ritiene che tale problematica debba essere affrontata attraverso misure di carattere strutturale, e non possa certamente essere risolta esclusivamente bandendo un nuovo concorso. Si riserva quindi di intervenire nuovamente sulla materia, auspicando che sia possibile individuare una soluzione alla problematica evidenziata.

Ida D'IPPOLITO VITALE (FI) esprime insoddisfazione per la risposta, ritenendo insufficienti le motivazioni addotte dal rappresentante del Governo. In particolare, rileva come i soggetti dichiarati idonei, sebbene non siano titolari di un diritto all'assunzione, siano tuttavia certamente portatori di un interesse legittimo qualificato. Evidenzia inoltre come l'argomentazione secondo la quale l'esigenza di bandire un nuovo concorso sarebbe dettata dalla necessità di favorire la partecipazione allo stesso di candidati residenti nelle regioni settentrionali, al fine di garantire la copertura dei posti in organico relativi agli uffici ubicati in quelle aree, si presti a rilievi di illegittimità costituzionale, stante il carattere nazionale del concorso, ed alla stregua del principio costituzionale di uguaglianza tra tutti i cittadini. A tale proposito sottolinea, del resto, come la prioritaria partecipazione ai concorsi pubblici da parte di soggetti residenti nel Mezzogiorno sia soprattutto dovuta ai gravi problemi occupazionali che affliggono quelle regioni, non considerando altresì sufficientemente fondato l'argomento secondo cui l'indizione di un nuovo concorso sarebbe motivata dall'esigenza di non discriminare tutti coloro che abbiano conseguito il titolo di studio richiesto successivamente alla conclusione della precedente procedura di selezione. In tale contesto rileva come la scelta dell'Agenzia delle entrate di bandire un'ulteriore procedura concorsuale, sebbene rientri nell'ambito delle scelte rimesse alla discrezionalità della medesima Agenzia, risulti in contrasto con le disposizioni in materia dettate dall'articolo 1, comma 530, della legge finanziaria per il 2007, il quale prevede che le agenzie fiscali possano avvalersi delle graduatorie formate a seguito di procedure selettive già espletate. La decisione dell'Agenzia appare ancora più incongruente, laddove si consideri che la differenza di punteggio tra i soggetti dichiarati vincitori e quelli giudicai idonei risulta in realtà assai esigua. A tale ultimo proposito ritiene che l'esigenza di assicurare un adeguato livello qualitativo dei neo-assunti potrebbe essere facilmente garantita stabilendo che la graduatoria dei soggetti idonei possa essere utilizzata solo fino ad un determinato livello di punteggio conseguito.
Francesco TOLOTTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata


















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